Lo sviluppo delle rinnovabili concorre agli obiettivi europei e nazionali di riduzione delle emissioni di CO2 e di decarbonizzazione dell’economia.

A livello europeo, la direttiva 2001/2018 impegna gli Stati membri a far sì che la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell’Unione nel 2030 sia almeno pari al 32 per cento. L’obiettivo è stato rivisto al rialzo con il piano Green Deal europeo ed il pacchetto “Fit for 55” (al 40 per cento) e dal piano REPower EU (almeno al 42,5 per cento, con il proposito di raggiungere il 45 per cento). La proposta di direttiva RED III traduce in norme vincolanti i traguardi prospettati da quest’ultimo piano. A gennaio 2020 l’Italia ha trasmesso alla Commissione europea, ai sensi del Regolamento (UE) 2018/1999, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che specifica gli obiettivi di incremento della quota di energia da fonte rinnovabile sul totale dei consumi per ciascun settore (elettrico, termico, trasporti), in modo da conseguire l’obiettivo nazionale complessivo del 30 per cento di consumi energetici lordi soddisfatti da fonti rinnovabili.

A tal proposito, è utile sin qui ricordare che l’articolo 26, comma 4 della legge n. 118/2022 (Legge sulla concorrenza 2021) delega il Governo ad adottare decreti legislativi di riordino e semplificazione della normativa in materia di fonti rinnovabili. Ciò detto, il presente documento intende tracciare il quadro attuale della disciplina statale vigente in materia di procedure autorizzative, attraverso una ricognizione delle principali fonti normative e delle semplificazioni introdotte nel corso degli ultimi anni.

Si allega il documento della Camera dei Deputati

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