Con la pronuncia n. 7898, emessa in data 8 ottobre 2025, la Sezione V del Consiglio di Stato è intervenuta nuovamente su un tema di rilevanza strategica per il sistema degli appalti pubblici: l’inserimento obbligatorio dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) all’interno della documentazione di gara. Il provvedimento giurisdizionale si inserisce in una linea interpretativa ormai consolidata, che riconosce ai CAM una funzione normativa cogente, non suscettibile di deroga né di surrogazione mediante comportamenti volontari dei concorrenti.

La decisione del Supremo Consesso amministrativo ribadisce con fermezza che la mancata previsione dei CAM nella lex specialis costituisce un vizio di legittimità radicale, non sanabile in via successiva, e tale da determinare l’invalidità dell’intera procedura di affidamento. In tal modo, il Consiglio di Stato rafforza il principio secondo cui la sostenibilità ambientale, declinata attraverso i CAM, rappresenta un parametro legale imprescindibile, la cui omissione incide direttamente sulla regolarità e trasparenza della gara.