Con la Sentenza n. 39 del 18 febbraio 2025 la Corte di Cassazione Civile ha delineato un principio fondamentale dell’attività notarile inerente il rapporto personale tra il notaio e le parti coinvolte nell’atto. In altre parole, l’esecuzione dell’incarico notarile non può essere delegata integralmente a collaboratori o terzi, poiché il notaio deve garantire in prima persona la correttezza e la legalità dell’atto, nonché l’assistenza e la consulenza alle parti.

Anche se il notaio può avvalersi di collaboratori per alcune attività preparatorie o accessorie (ad esempio, la raccolta di documentazione, la predisposizione di bozze, ecc.), la fase essenziale dell’attività—che comprende la verifica della volontà delle parti, il controllo della legalità dell’atto e la sua lettura e sottoscrizione—deve necessariamente essere svolta dal notaio stesso. Questo principio è alla base della funzione pubblica del notaio e garantisce la tutela delle parti e la certezza dei rapporti giuridici.

Questa interpretazione trova fondamento sia nella normativa notarile sia nei principi deontologici della professione.

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