Oramai è consuetudine, “chattare” con i clienti a seguito di conferimento di incarichi, ma anche con le Imprese, altri professionisti, fornitori, ecc.

È normale quindi chiedersi se la chat Whatsapp ha valore legale e cosa prevede la legge.

Con decreto n. 2399 depositato in data 25.06.2021 (allegato alla presente), il Giudice di Pace di Latina accoglieva un ricorso per decreto ingiuntivo ex artt. 633 ss. c.p.c. ritenendo idonea prova scritta la stampa di messaggi Whatsapp da cui emergeva l’esistenza del credito.

Tale orientamento era già stato definito con la sentenza della Cassazione [Cass. sent. n. 19155/2019 del 17.7.2019] che ha cambiato profondamente le regole, in merito al valore probatorio dei documenti informatici (tali sono anche gli sms).

Con questa posizione della Cassazione, tanto nel processo penale quanto in quello civile, email ed sms, pertanto anche le chat su WhatsApp,  assumono valore di prova.

Spetta, alla parte che intende contestarne il contenuto dimostrare che il documento prodotto in giudizio non corrisponde alla realtà. Dunque, non più una contestazione generica e formale, ma circostanziata. L’opposizione dell’avversario processuale deve, in altri termini, portare sul banco del giudice elementi tali da far sospettare che il testo prodotto in giudizio è stato falsificato o mai inviato. Solitamente occorre la chat originale, certificata da un legale o un notaio o un tecnico specializzato.

Con l’interpretazione della Corte di Cassazione c’è un capovolgimento di ruoli: chi vuol utilizzare la chat come prova non deve dimostrarne la genuinità; è, invece, chi la contesta a dover provare che la stessa non è attendibile. E non può farlo con affermazioni generiche, ma in modo puntuale e con argomentazioni convincenti. Ed anche in tal caso, il giudice potrebbe comunque accertare da sé tale corrispondenza con altri mezzi di prova, compresi gli indizi (le cosiddette presunzioni).

Lo stesso vale per l’email: un documento elettronico che, anche se privo di firma, rientra a pieno titolo tra i mezzi di prova.

Come si può dimostrare una chat su WhatsApp?

Per fare entrare nel processo una chat WhatsApp si potrà estrapolare la stessa tramite screenshot e poi stamparla, ma sarà sempre più opportuno provvedere a una trascrizione giurata a mezzo di un professionista iscritto negli albi dei consulenti tecnici d’ufficio o comunque un perito specializzato del settore.

Attenzione quindi a lasciare traccia di conversazioni via sms e whatsApp, che possono essere utilizzate per contestazioni, critiche, rivendicazioni e prove riferite all’attività professionale.

Si allega il decreto n. 2399 depositato del Giudice di Pace del Tribunale di Latina e la   Sentenza della Corte di Cassazione sent. n. 19155/2019 del 17.7.2019

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