La mancata variazione dell’iscrizione al catasto, su dichiarazione del privato o d’ufficio, per cui la costruzione non corrisponde più alla realtà, rende inapplicabile il valore presuntivo.
L’ufficio può rideterminare il valore della piscina abusiva, venduta allo stato grezzo e non accatastata sulla base del comune apprezzamento commerciale e, quindi, riliquidare le imposte di registro e ipo-catastali.
Lo ha chiarito la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 2189 del 30 gennaio 2018.

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 30 gennaio 2018, n. 2189