Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato approvato al Senato e consentirà di sbloccare i fondi europei per il rilancio dell’economia post-covid.

La stesura definitiva del PNRR è quello che  l’Italia deve presentare alla Commissione europea entro la fine di aprile.

Nel documento  sono tre i pilastri fondamentali: la digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Vengono poi citati tre obiettivi trasversali, tra cui la parità di genere, i giovani e il Mezzogiorno. E si parla di una serie di riforme necessarie per il Paese. Come quella del sistema fiscale, della giustizia, del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione.

Fra i vari pareri espressi dalle Commissioni coinvolte, la VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) ha sottolineato l’importanza di una velocizzazione dei progetti. La Commissione ha messo in evidenza l’esigenza di predisporre delle “norme specifiche che accompagnino la presentazione dei progetti alla Commissione europea e l’immediato rafforzamento delle stazioni appaltanti coinvolte”.

La Relazione invita inoltre a valutare la “possibilità di istituire un Fondo Sovrano italiano pubblico-privato e Fondo dei Fondi, volto a favorire la patrimonializzazione delle imprese in cui possano confluire parte delle risorse del Piano, oltre al risparmio privato fiscalmente incentivato”. E chiede di favorire un forte coinvolgimento dei privati attraverso l’utilizzo di strumenti che favoriscano l’apporto del capitale privato ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Piano, anche attraverso l’utilizzo del Project financing.

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